di Nina Pusterla

Oggi era il primo maggio. Oggi era il primo giorno di maggio, un mese importante: è il mese della Festa dei Lavoratori, è il simbolo del ’68, è il primo mese dopo la Rivoluzione del Garofani, è il mese della primavera, è il mese della festa della mamma.

È un mese intenso, pieno di avvenimenti e ricordi diversi, ma con un punto in comune: la speranza. La speranza in un mondo migliore, la speranza nell’avvenire, la speraza nelle persone, la speranza nella solidarietà. Tante battaglie, tanti ideali, tante conquiste sembrano oggi a volte perdute, ma la speranza resta. Resta la speranza che i deboli si uniscano per vincere, che le mamme e le donne conquistino finalmente i loro diritti, che i lavoratori ottengano condizioni dignitose, che le famiglie possano tirare il fiato e usufruire di servizi pubblici, che la paura smetta di governare le decisioni politiche, che la solidarietà diventi la regola e non l’eccezione.

Resta la speranza di riuscire a sconfiggere l’egoismo, e di ricordarci che “siamo tutti coinvolti”, da ogni avvenimento e da ogni decisione. Il mondo siamo noi. Ecco perché la Canzone del maggio è ancora attuale, e andrebbe ricordata, sempre. Buon ascolto! E buon maggio…

 

Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c’eravate.

E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le “verità” della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.