Lugano è molto interessata dai risultati delle votazioni del 21 maggio. La votazione cantonale sullo smaltimento ecologico dei rifiuti grazie al pagamento in base al principio «chi inquina, paga» concerne da vicino la Città, che ha sinora navigato nelle acque luride dello spreco e dell’illegalità. La votazione sulla svolta energetica della Svizzera da realizzarsi entro il 2050, dopo che finalmente il Governo federale ha deciso di abbandonare la pericolosa produzione di energia nucleare, concerne pure la Città di Lugano, che fa meno di quanto dovrebbe per il risparmio energetico e per la riconversione delle proprie fonti energetiche.

Mi soffermo sul primo tema. Il PS e i Verdi di Lugano hanno sempre combattuto il caos legislativo esistente a Lugano in materia di tasse sui rifiuti. Nel 2016 ci siamo opposti con un ricorso al regolamento comunale sulla raccolta dei rifiuti, adottato dalla maggioranza di centrodestra del Consiglio comunale, perché esso non rispettava il principio «chi inquina paga». Finalmente il Parlamento cantonale ha tagliato la testa al toro: in data 8 novembre 2016 ha approvato la Legge cantonale di applicazione della legge federale sulla protezione dell’ambiente e ha introdotto la tassa cantonale sul sacco. Essa si situerà tra 1.10 e 1.30 franchi per un sacco di 35 litri e dovrà coprire i costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani combustibili non riciclabili. Accanto alla tassa sul sacco i Municipi dovranno prelevare tasse di base fisse, distinguendo almeno tra economie domestiche e persone giuridiche, per coprire i costi di raccolta e gli altri costi fissi (amministrazione, informazione, investimenti, ecc.). Il Governo prevede a Lugano una tassa media base di 70 franchi all’anno per economia domestica di 3 persone. I Municipi potranno stabilire facilitazioni di carattere sociale (esenzione o riduzione dalla tassa base, attribuzione di un certo numero di sacchi gratuiti) ed introdurre eventuali altre tasse causali, ad es. per ingombranti e scarti vegetali.

La Lega di Via Monte Boglia, andando contro il ministro Zali e il sindaco Borradori, ha lanciato il referendum contro la modifica di legge cantonale. Il popolo ticinese si esprimerà il 21 maggio, mettendo finalmente termine, spero, ad una telenovela d’illegalità e spreco, che dura ormai da quasi 15 anni. Per la Città di Lugano i costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, grazie alla modifica di legge, scenderanno di 1,5 milioni annui. Con i soldi risparmiati grazie al maggiore riciclaggio e con le entrate definite dalla legge cantonale la Città di Lugano potrà e dovrà affrontare una serie di sfide urgenti per la popolazione. Attendiamo al varco la Lega e gli altri partiti per utilizzare i soldi ricavati a favore di tre azioni urgenti e concrete, sulle quali il Municipio dorme da troppo tempo: realizzazione di alloggi a prezzi accessibili, potenziamento dei trasporti pubblici e lavori di pubblica utilità per impiegare i disoccupati di lunga durata.

di Raoul Ghisletta, deputato PS al Gran Consiglio
pubblicato dal ‘Corriere del Ticino’