Presa di posizione del gruppo PS-PC in merito all’Aeroporto di Agno e il relativo messaggio del Municipio di Lugano.

Siamo ormai in piena estate. Chi non è ancora partito per le vacanze è probabile che lo farà prossimamente o speriamo almeno che possa concedersi qualche giorno di riposo in un angolo meraviglioso del nostro cantone.
Il futuro dell’aeroporto di Agno diventerà con ogni probabilità “il Tema” alla ripresa dei lavori in Consiglio comunale dopo la pausa estiva per chi è stato eletto dai cittadini per prendere delle decisioni. L’auspicio è che questa volta si arrivi a una decisione chiara e che non ci si accontenti di protrarre quella che è diventata nel corso degli anni una situazione sempre più insostenibile.
Oggi l’aeroporto di Agno è un anfiteatro diroccato che sta in piedi grazie ai generosi contributi che i cittadini luganesi mettono a disposizione ogni qual volta risulti necessario. Gli aiuti sono avvenuti e avvengono tuttora anche in maniera indiretta. Alla Città per esempio vengono pagati dalla società che gestisce l’aeroporto (LASA) solo 300.000 CHF d’affitto invece dei 679.000 fissati da contratto.
Lo scalo attualmente è un enorme buco nero insaziabile che ha fagocitato negli anni almeno 30 milioni di franchi fra ricapitalizzazioni, contributi e investimenti e che guardando i risultati non hanno certamente portato quanto sperato. Costi che non possono più venire garantiti da fondi pubblici che devono invece essere utilizzati per investimenti oculati utili alla popolazione e alla rinascita della città. Se consideriamo anche che in un raggio di meno di 3 ore da Lugano abbiamo quattro aeroporti concorrenti molto ben piazzati sul mercato internazionale: Zurigo, Malpensa, Linate e Bergamo e ad essi aggiungiamo Alptransit che cambierà il modo in cui ci muoveremo, il futuro dell’aviazione commerciale ticinese appare decisamente nebuloso.
Il nuovo piano d’azione del Municipio prevede l’esproprio di terreni privati per 14 milioni, la costruzione di hangar per altri 6 milioni per poi cederli in diritto di superficie a una società immobiliare privata creata ad hoc che li affitterebbe a facoltosi per i loro jet privati. Tutto questo senza incassare neanche un centesimo perché l’importo teorico per la città verrebbe impegnato per pagare gli affitti dovuti da LASA a questa medesima società. Un classico investimento a vantaggio di pochi privilegiati con soldi pubblici.
Se il progetto fosse buono come affermato da chi nel frattempo ha lasciato il proprio posto nel consiglio di amministrazione (senza che il Consiglio comunale e l’opinione pubblica potesse essere informata sui motivi di tale abbandono e l’importo del bonus d’uscita del direttore), che almeno non sia il comune a farsene carico. I privati devono essere maggiormente coinvolti. La Lugano Airport SA potrebbe finanziarsi l’investimento in maniera autonoma ricorrendo a capitali privati o a crediti bancari procurandosi così i fondi necessari senza intaccare il già limitato fondo investimenti del comune.
Il Cantone, azionista di minoranza resta per il momento alla finestra, preferendo come scalo cantonale Magadino. Il comune non può lanciarsi in questo investimento da solo senza sapere le intenzioni del Cantone, della Confederazione e dell’Ente Turistico Cantonale senza concordare un credibile progetto a lungo termine per lo sviluppo dello scalo.
Il nuovo capitolo di questa storia infinita ha almeno un pregio, quello di farci capire quali siano le priorità dell’attuale maggioranza in seno al Municipio: 20 milioni senza battere ciglio all’aviazione per lasciare le briciole ai trasporti pubblici a servizio dei quartieri, soprattutto per quelli di periferia che risultano ancora oggi troppo svantaggiati.
Un ulteriore investimento pubblico di tale importanza in queste condizioni appare difficilmente giustificabile e certamente non prioritario. Non possiamo dimenticarci che la sfida più grande nei prossimi anni per la nostra città resta quella della riduzione del debito pubblico, prima che un aumento dei tassi d’interesse lo rendano insostenibile obbligandoci a prendere delle decisioni drastiche.

per il gruppo PS/PC in CC a Lugano
Carlo Zoppi, vice capogruppo