Ormai sembra che in questo Cantone ci siamo abituati alle disparità di trattamento e che a Lugano, addirittura, non destino più nemmeno scalpore.

Ci riferiamo alla situazione sviluppatasi negli ultimi mesi all’interno dell’Ente autonomo Lugano Istituti Sociali (LIS) presieduto dal Municipale Lorenzo Quadri che si occupa di case per anziani medicalizzate, nidi per l’infanzia e di un centro educativo per minorenni. L’Ente, parte del Comune di Lugano e recentemente scorporato dall’amministrazione comunale, ha infatti deciso alla fine dello scorso anno di non riconoscere al proprio personale la compensazione del carovita maturato. Per contro, verserà un contributo “una tantum” per l’anno 2024 pari all’1% del salario mensile lordo. Questo contributo “una tantum” è inoltre fissato ad un massimo di CHF 700.–. Questa decisione non solo è in aperta contrapposizione con l’articolo 43 cpv. 3 del ROCIS (regolamento a cui il LIS sottostà), che con riferimento agli stipendi del personale, impone un adeguamento dei salari “ogni anno all’indice nazionale dei prezzi al consumo”, ma anche alla politica adottata dal Comune in merito alla compensazione del carovita.

Dal canto suo, il Municipio di Lugano ha infatti riconosciuto il carovita a partire da gennaio 2024. L’Ente autonomo LAC, come anche SOTELL e, dalle informazioni a nostra disposizione, le società partecipate del Comune hanno fatto lo stesso. Perché gli 800 dipendenti di LIS devono essere trattati diversamente da chi lavora per il Comune di Lugano, quando LIS è parte del Comune di Lugano?

Secondo il LIS non vi era la capacità di finanziare questa compensazione del carovita poiché operando sulla base di contratti di prestazione con il Cantone, che non sono stati modificati per coprire i costi dell’inflazione non vi sarebbero state le necessarie risorse. A questo punto, sarebbe quindi dovuto intervenire il Municipio di Lugano. Tuttavia, l’Esecutivo, l’11 aprile scorso ha dichiarato in una presa di posizione indirizzata al Sindacato VPOD “di non voler subentrare a sopperire il mancato introito non ottemperato dal Consiglio di Stato”.

Grazie Municipio! Quello che fino a poco fa era personale del Comune ora, trasferito all’Ente, viene lasciato indietro. Il Municipio, permette quindi, con la sua inerzia e alla prima occasione una disparità di trattamento: il personale del LIS sarà l’unico tra gli enti autonomi (e affini) del Comune a non ricevere la compensazione del carovita. Ciò è particolarmente ingiusto in un settore, quello delle cure, dove il personale è già sotto forte pressione e merita di essere trattato con equità e rispetto.

È ora che il Municipio di Lugano la smetta di giocare a nascondino e che stanzi il necessario contributo finanziario per permettere di finanziare l’indicizzazione al carovita dei salari, così come avvenuto per tutti gli altri dipendenti del Comune e per quelli degli altri enti comunali.

Tessa Prati e Filippo Zanetti
Copresidenti PS Lugano