Le cittadine e i cittadini ticinesi il 9 giugno decideranno sulle misure di compensazione per le pensioni cantonali e sull’acquisto del nuovo Palazzo di giustizia a Lugano. La grande maggioranza del Parlamento ed il Governo sostengono entrambi gli oggetti. I dubbi sono legittimi, ma alla fine dopo anni di studi occorre avere il coraggio di fare dei passi concreti, perché il meglio (propagandato dai contrari) è il nemico del bene e genera disagi e costi.

La modifica della legge sull’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) introduce i mezzi per garantire pensioni normali a 17.000 assicurati, che risiedono nella misura del 95% in Ticino. Pensioni normali significa pensioni a livello di Migros, Coop e Città di Lugano: nessuna Rolls Royce! Chi è assicurato dai 25 ai 65 anni presso l’IPCT – grazie al varo delle misure di compensazione – riceverà una pensione di vecchiaia del 43% del salario assicurato. Nel caso contrario la pensione di vecchiaia IPCT crollerà al 37% del salario assicurato, dato da confrontare con il minimo di legge federale (che si situa al 34%) e con la pensione di vecchiaia della Cassa pensioni di Lugano (che si situa al 44%). Occorre garantire pensioni normali a impiegati, poliziotti, infermieri, docenti ed operatori, che sono dipendenti del Cantone e di altri enti: tra di essi vi sono anche i docenti di scuola dell’infanzia e di scuola elementare della Città di Lugano e degli altri Comuni ticinesi. Non sarebbe responsabile far precipitare questi lavoratori, quando vanno in pensione, a livelli pensionistici estremamente bassi, che, oltre a togliere attrattiva alle professioni, renderebbero necessari interventi sociali.

La Costituzione cantonale prevede dal 1894 che il Tribunale cantonale abbia sede a Lugano. L’acquisto dell’ex Banca del Gottardo a Lugano da parte del Cantone (per 76 mlioni di franchi) permetterà di dare una sede definitiva non solamente ai tribunali cantonali, ma anche ad alcuni servizi amministrativi del Luganese (ufficio fallimenti, ufficio esecuzioni ecc.). Il decreto legge comprende anche 6 milioni di franchi per la progettazione della ristrutturazione dello stabile realizzato dall’arch. Botta. Agli 82 milioni, su cui si vota il 9 giugno, si aggiungeranno (con decisione parlamentare successiva) i mezzi necessari per i lavori all’attuale Palazzo di giustizia di Lugano, dove troveranno adeguato spazio il Ministero pubblico, la polizia giudiziaria e la gendarmeria di Lugano, come pure per i lavori nello stabile di via Bossi, che potrebbe ospitare la Magistratura dei minorenni. Investire 200 milioni in totale sull’arco di 12 anni, per creare luoghi di lavoro conformi agli standard attuali, è finanziariamente sostenibile: infatti la somma è pari al 5% degli investimenti (4.200 milioni) che il Cantone effettua sull’arco di 12 anni (per edifici, scuole, strutture sociosanitarie, energia, ambiente, strade e trasporti pubblici).

Articolo di Raoul Ghisletta, municipale di Lugano, pubblicato sul Corriere del Ticino del 23 maggio 2024