La parola populismo è definita nel dizionario come “l’atteggiamento ideologico che, sulla base di principi e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi”.

In sostanza l’idea che “il popolo” abbia sempre ragione e che affidarsi al popolo soprattutto attraverso applicazioni di democrazia diretta, invece che rappresentativa, sia l’approccio migliore alle decisioni politiche.

Non va confuso con la democrazia in generale, che funziona sulla base del- l’idea che il popolo debba comunque decidere, ma senza implicare che lo faccia per forza per il meglio, o che abbia sempre ragione. Nell’attualità è diventata più una forma di propaganda politica strumentale, spesso insincera, con la quale leader politici cercano il consenso popolare attraverso una retorica che blandisca gli elettori e li faccia sentire speciali. Una prima contraddizione di questo messaggio è che non è chiara la de- finizione di popolo: perché “il popolo” abbia unanimemente ragione, que- sto dovrebbe avere le stesse opinioni. Nei sistemi democratici in cui su molte cose le opinioni delle diverse componenti della società sono diverse e opposte, quale popolo ha ragione?

Una democrazia è un sistema di funzionamento delle comunità auspicabile, efficace e giusto, perché consente che le opinioni e le scelte di tutti pesino: ma lo è solo se quelle opinioni e scelte sono informate, se nascono da dati sufficientemente completi e non falsi. Altrimenti è solo un sistema giusto in principio, ma fallimentare e controproducente: una democrazia disinformata potrebbe generare mostri maggiori di una dittatura illumi- nata.

Funzionano bene le democrazie in cui i cittadini sono informati correttamente e male quelle in cui non lo sono. Con la pedagogia insieme alla democrazia, perché non c’è l’una senza l’altra.

Frequente nel populismo è invece l’appello alla volontà popolare, coordinato con un investimento deliberato sulla disinformazione dei cittadini: propaganda invece che informazione, creare capri espiatori invece di trovare i veri problemi, costruire realtà fittizie e spacciarla come realtà grazie ai nuovi e potentissimi strumenti come i social media.

di Carlo Zoppi