di Cristina Zanini Barzaghi

Il partito socialista svizzero ha elaborato negli scorsi anni un documento sulla democratizzazione dell’economia, in cui si parla di superare il capitalismo. Il documento è stato approvato nel congresso nazionale nel 2016 a Thun, al quale ho partecipato. Ricordo che la discussione su questi concetti, piuttosto astratti, è stata lunga e difficile da seguire.

Ora però il PSS ha pubblicato un opuscolo che spiega alle sezioni cantonali e comunali come applicarli concretamente alla politica locale. S’intitola “Communs/Commons”, che in italiano si traduce in bene comune o comunità. Vi sono raccolti diversi esempi di attività e servizi condivisi in modo solidale e democratico.

Sono molte le possibilità di mettere in pratica il concetto di bene comune: dalle cooperative d’alloggio agli orti condivisi, dal noleggio rionale di biciclette alle biblioteche di quartiere, dalla raccolta di vestiti per persone bisognose alle lezioni di lingua italiana alle persone migranti, dai caffè-riparazione ai mercatini dell’usato e molto altro ancora.

Si tratta di attività che in genere nascono dal basso, grazie all’iniziativa di molte persone, anche simpatizzanti del nostro partito: il loro è un lavoro prezioso, che ha un’importanza pari se non maggiore di quello dei rappresentanti nelle istituzioni.

Anche a Lugano esistono diverse iniziative per dare un maggior senso di comunità. La festa dei vicini in maggio è diventata una bella consuetudine. Le numerose sagre e le attività proposte per i giovani e gli anziani nei quartieri non sono diminuite dopo le aggregazioni e da alcuni anni è stata introdotta una serata di ringraziamento per i volontari. Altre attività sono allo studio.

Ad esempio il Municipio ha recentemente proposto la creazione di SPIN (Spazi Insieme) nei quartieri, per valorizzare le ex case comunali come luoghi d’incontro. Persone e associazioni locali possono organizzare delle attività coordinate: stanno ora giungendo le prime proposte e ne attendiamo delle altre.

Ci stiamo preparando a rafforzare il senso di comunità anche nell’ambito abitativo. La città intende attribuire in diritto di superficie, a enti di pubblica utilità, diversi terreni e immobili. Ci auguriamo che presto si costituiscano nuove cooperative d’alloggio con cui collaborare. Non si tratta di un processo calato solo dall’alto, perché le cooperative partono dall’aggregazione spontanea di persone con un progetto comune. Chiunque è interessato può provare.

Anche questo è fare politica: ognuna e ognuno di noi possono contribuire al bene comune, nella quotidianità e nei più svariati ambiti.

Cristina Zanini Barzaghi

27 dicembre 2018