L’anno scolastico è finito. Oggi si concluderà la duegiorni sulla ricostruzione dell’Ucraina svolta sulle rive del Ceresio, che, tra l’altro, è un po’ affaticato da questi mesi siccitosi e dal caldo che ha di nuovo messo in chiaro che il cambiamento climatico non è un problema di domani, ma di ieri. Tornando alla politica ai piedi del San Salvatore, oggi avrà luogo anche l’ultima seduta di Consiglio comunale prima della pausa estiva. Proprio in quest’occasione Tessa Prati cederà il ruolo di Presidente del Consiglio comunale. L’anno da Prima cittadina di Tessa non è stato semplice ed è stato caratterizzato da vari avvenimenti che resteranno scolpiti nella storia di Lugano. Nel ringraziare Tessa per essersi dedicata con passione, determinazione e attenzione, portando anche nei momenti più tesi la sua idea di cosa significa una società più giusta e più femminista, basata sul rispetto e la condivisione, si può trarre un bilancio su aspetti aperti di cui ci si sta occupando. In fondo, la politica luganese sta per andare in vacanza ed è importante che conosca i compiti estivi.

In merito all’Autogestione (nella sua accezione più ampia), è importante che si torni dalle vacanze con le idee in chiaro: lasciar crescere e favorire movimenti che nascono dal basso, non inquadrati e spontanei è un’opportunità, così come accettare le diversità è una forza. Non parliamo quindi di luoghi, ma di spazi dove la cultura, la spontaneità e una società diversa possano crescere e dare il loro contributo all’innovazione. Questo è un Plan A: non subisce infatti, il 70% di svalutazione in 6 mesi.

Venendo al PSE, si parte per le vacanze con un punto fermo. Il risultato della votazione parla chiaro: sì al progetto, no alla speculazione. Vero, visto l’oggetto, sembra una contraddizione, ma starà al Municipio essere guardingo per tutelare la volontà popolare. I primi nodi sembrano essere arrivati al pettine: l’aumento dei costi delle materie prime (e del materiale da costruzione) potrà avere un impatto rilevante sui costi dell’opera; i rapporti con HRS dovranno essere chiari, fermi e a favore degli interessi del Comune. Il Municipio deve avere la forza e la capacità di fermare sul nascere eventuali imposizioni degli investitori.

Concludendo, come ha più volte sottolineato Tessa, un dibattito franco e schietto che abbia al centro l’interesse delle cittadine e dei cittadini e che sappia (ri)portare Lugano a una dimensione più inclusiva, propositiva e lungimirante non è solo auspicabile, ma è quantomai necessario. Diamo quindi fiducia alla politica luganese, lasciamola riposare, e speriamo che a settembre torni ai propri banchi con i compiti fatti.

Filippo Zanetti
Copresidente PS Lugano