Lugano, 18 ottobre 2023

Interpellanza: è giunta l’ora di recedere dall’accordo con Tether?

La criptovaluta USDT, la cui diffusione è supportata dalla Città di Lugano con un accordo triennale, sembrerebbe piacere alle ditte iraniane confrontate alle sanzioni americane. La notizia è apparsa qui.  Il testo pubblicato su Bitifinexed rileva la soddisfazione del Signor Giancarlo Devasini (fondatore di Bitfinex e Tetra USDT) e Silvano Di Stefano (responsabile delle informazioni per Tetra) per un accordo commerciale con una ditta iraniana in merito al possibile pagamento in criptovalute. Secondo Forbes (10.8.23) Giancarlo Devasini possiede il 40% di Tether e ne è la mente,

Inoltre, sulla stampa in questi giorni sono apparse notizie relative al fatto che Hamas avrebbe utilizzato le criptovalute per i suoi importanti rifornimenti bellici serviti ad attaccare massicciamente Israele ad inizio ottobre. Gli articoli rivelano che numerose sono le organizzazioni che fanno capo alle criptovalute.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, nel periodo precedente agli attentati, tre gruppi – Hamas, la Jihad Islamica Palestinese (PIJ) e il loro alleato libanese Hezbollah – hanno ricevuto considerevoli somme di denaro attraverso le criptovalute. Per essere più specifici, la PIJ ha ricevuto 93 milioni di dollari in moneta digitale tra agosto 2021 e giugno di quest’anno, mentre Hamas ha ricevuto circa 41 milioni di dollari in un periodo simile. Tale sintesi è pubblicata da Wallstreetitalia in data 11 ottobre 2023.

Stefano Piazza in Panorama.it (12.10.23) citando il Wall Street Journal, indica i versamenti in criptovalute andati ad Hamas e a gruppi terroristici della Malesia.

Anche il Corriere del Ticino online del 13.10.23 fornisce un quadro dei versamenti in criptovalute ad Hamas e altre organizzazioni. Oltre ai bitcoin, i pagamenti collegati ad Hamas sarebbero stati effettuati con Ether, XRP e Tether, fra le altre.

Agendadigitale online il 13.10.23 ha pubblicato un articolo di Pierluigi Paganini che indica che i volumi di criptovalute relativi ad attività cyber criminali (pagamenti per ricatti informatici), così come ad operazioni condotte da attori nation-state, sono ad oggi decisamente superiori a quelle relative alle attività di raccolta fondi da parte di organizzazioni terroristiche.

Repubblica online pubblica il 16.10.23 un articolo di Arcangelo Rociola che illustra l’uso delle criptovalute per finanziare Hamas, lo Stato islamico, Al Quaida e la Russia dopo l’aggressione all’Ucraina (aggiramento sanzioni ONU).

Domanda al Municipio di Lugano

Ritenuto che una cosa è stimolare riflessioni e ricerche sulle potenzialità e i rischi della tecnologia blockchain, altra è promuovere attivamente le criptovalute,

– alla luce delle importanti informazioni sopra riportate il Municipio di Lugano intende recedere dall’accordo che propaganda le criptovalute e che è stato siglato il 3 marzo 2022 con Tether Operations Ltd?

Cordiali saluti

Raoul Ghisletta, Danilo Baratti, Sara Beretta Piccoli, Demis Fumasoli, Marisa Mengotti, Dario Petrini, Aurelio Sargenti