di Tessa Prati e Filippo Zanetti, copresidenti

Il 2023 è iniziato. Ci siamo appena lasciati alle spalle un anno pesante iniziato con una guerra nel continente europeo e finito con un + 3% di aumento dei costi sul budget mensile. Siamo quindi scivolati nell’anno dei tanti rincari che ci sono stati prospettati nel 2022: elettricità, carburanti, alimenti, cassa malati, ecc. La politica comunale non può fare molto in fatto di aumenti di questi costi. Può tuttavia fare molto per rendere attrattiva Lugano quale posto dove vivere, lavorare e crescere una famiglia. In fondo, la politica comunale è la buona gestione anche di tutte quelle cose che, per quanto piccole possano essere, rendono piacevole la vita nel luogo dove si abita: parchi giochi, zone pedonali, luoghi di incontro e di aggregazione, commerci e attività. Queste piccole cose di cui stiamo parlando contribuiscono pure a fare di un Comune un’interessante meta per imprese e società che vi si vogliono stabilire.

Con questo numero abbiamo voluto affrontare varie situazioni familiari e le necessità che ne conseguono: come si riesce a conciliare famiglia e lavoro? Cosa apprezzano le famiglie di Lugano? Cosa vorrebbero che sia migliorato? Quanto è importante la disponibilità di un asilo nido (e il suo prezzo)? Come possono essere utili le esperienze di altre città?

Come di consuetudine abbiamo voluto iniziare con un’intervista, ma questa volta sentiamo l’opinione di tre famiglie eterogenee e che abitano in posti diversi del nostro Comune e che sono attive professionalmente in vari campi. Nonostante le diversità, tutte le famiglie parlano di due cose…

Tre famiglie ci rispondono

1. Come riuscite a conciliare il lavoro con la gestione dei figli?

Marta (docente e ricercatrice universitaria in bioetica) e Thomas (Senior Manager in una ditta di Medical Device), Molino Nuovo, 2 figli (6 e 10 anni)

Nel nostro caso, ciò che ci aiuta di più è avere un lavoro flessibile. Abbiamo entrambi impegni quotidiani inderogabili, ma al di fuori di questi ci è data la massima flessibilità rispetto al quando e dove lavorare. Questo significa che se uno dei bambini necessita di stare a casa o ha un impegno, riusciamo a organizzarci così che uno di noi sia sempre disponibile. L’altro grande vantaggio sono i servizi extrascolastici e l’associazione famiglie diurne sui quali ci appoggiamo regolarmente, con grande soddisfazione sia da parte nostra sia dei bambini.

Licia (insegnante di Scuola Media), Castagnola, 1 figlio (12 anni)

Il papà di mio figlio è all’estero per lavoro, e non ho aiuti. Così ho deciso di lavorare al 50%, il che mi permette di essere quasi sempre a casa ad accogliere mio figlio con un pasto caldo, e di occuparmi di mia madre novantenne. In questo modo riesco a conciliare visite mediche (per me che ho avuto un tumore aggressivo sei anni fa, per mia madre, e per mio figlio), visite al papà, impegni vari. Attenzione però, questo anche grazie alla mia attuale sede, che ha un occhio di riguardo rispetto alla creazione degli orari dei docenti. Un datore di lavoro collaborativo e flessibile può veramente cambiare la vita per quanto riguarda l’educazione dei figli (e nel mio caso anche la gestione di un anziano in casa).

Anna (avvocata) e Lorenzo (Pediatra), Davesco-Soragno, 1 figlio (3 anni)

Con l’obiettivo chiaro di evitare di doverci preoccupare di nostro figlio quando siamo al lavoro e di preoccuparci del lavoro quando siamo con lui, ci siamo organizzati e abbiamo trovato l’equilibrio giusto. Ci siamo concessi il lusso di lavorare a percentuale ridotta per trascorrere più tempo con lui e soprattutto per offrirgli più tempo di qualità con i propri genitori essendo un po‘ meno stressati. Nostro figlio attualmente frequenta un asilo privato (poiché aperto tutto l’anno) e viene accudito da una “tata”, ciò che ci conferisce maggiore flessibilità negli orari lavorativi e soprattutto una copertura veloce e fidata quando il bambino si ammala (ciò che, come tutti i genitori sanno, in questo periodo è all’ordine del giorno).

2. Come vivete il territorio di Lugano con i bambini? Ci sono situazioni particolarmente favorevoli o al contrario difficili?

Marta e Thomas

Lugano offre tante opportunità di svago con i bambini. In base alla stagione, trascorriamo il tempo al lago o in montagna, approfittiamo del battello per fare una gita, o passiamo qualche ora a giocare a pallone in uno dei campetti della città. Sfortunatamente l’offerta si riduce drasticamente in caso di pioggia, o quando decidiamo di uscire con il nostro cane. Gli spazi chiusi sono pochi e si limitano a musei e gallerie, e di norma i cani non possono entrare nei parchi dedicati ai bambini.

Licia

Io mi reco spesso al lavoro a Viganello con una bicicletta elettrica. Mio figlio si reca in bus o a piedi alla SM di Lugano 1. Chiaramente saremmo favorevoli a una maggiore creazione di ciclopiste o di pedibus. Scendere da Castagnola in bicicletta con un bambino equivale ad esporsi ad evidenti pericoli e a movimenti nervosi di automobilisti che “impazientano” dietro alle due ruote.Durante il tempo libero siamo spesso fuori dal luganese. Forse anche perché nella zona di Cassarate-Viganello manca una piazza, un fulcro che riesca a riunire gli abitanti che non hanno più bambini piccoli.

Anna e Lorenzo

Trascorriamo lunghe ore nei parchi giochi, la passione di nostro figlio, che nel luganese fortunatamente non mancano e nei quali si ha anche occasione di conoscere altre famiglie. Al di fuori dei parchi giochi, però, ritengo che svolgere attività con i propri bambini (soprattutto se in tenera età) e ancora di più incontrarsi con altre famiglie in luoghi o locali pubblici a Lugano sia più complicato.

3. Avete vissuto o osservato esperienze in altre città o realtà in cui la vita famigliare è organizzata e accolta diversamente in città?

Marta e Thomas

Abbiamo vissuto un anno a Zurigo, dove l’offerta dei luoghi coperti è nettamente più alta, il che non sorprende considerando le differenze metereologiche tra le due città. Ma nonostante la disponibilità di parchi e centri di aggregazione, le interazioni erano più difficili e non è stato facile legare con altre famiglie. A Lugano si respira un’atmosfera molto accogliente e nel nostro quartiere (Molino Nuovo) ci sentiamo veramente parte della comunità.

Licia

Abbiamo vissuto a lungo a Ginevra, e qualche tempo anche a Berlino e a Roma.

La nostra crèche ginevrina accoglieva i bambini con orari che permettevano ai genitori una gestione ottimale con il lavoro. Le scuole elementari avevano un’organizzazione di accoglienza “parascolaire” (che coinvolgeva anche i genitori): colazioni, pranzi variati ed equilibrati e varie attività o aiuto per i compiti doposcuola. Si potevano iscrivere i propri figli in maniera puntuale o regolare, a prezzo irrisorio.

Di Berlino abbiamo rimpianto gli infiniti chilometri di ciclopiste e le disponibilità di noleggio biciclette, anche per i bambini, e di atelier di riparazione (spesso gestite da rifugiati e persone in difficoltà d’inserimento). Poi i molti parchi fantasiosi e creativi disseminati in tutta la città, come pure i settimanali mercatini nei quartieri dove i bambini vendevano i propri giochi e vestitini: bei momenti educativi e all’insegna dello sviluppo sostenibile.

Di Roma invece ho il ricordo delle lunghe passeggiate a Villa Ada e a Villa Torlonia!

Anna e Lorenzo

Per citare un esempio concreto, sono appena rientrata da un fine settimana a Zurigo e la domenica in tarda mattinata si usa fare il “brunch”, sono molti i locali nei quali ci si rilassa davanti a una bella colazione, nonostante questi luoghi si riempiano anche di molte famiglie e bambini chiassosi. Ho l’impressione che a Lugano in genere si punti invece a tutt’altro tipo di clientela, per cui per il momento non ci resta che organizzare il brunch domenicale con gli amici in privato.

L’opinione di Tessa Prati e Filippo Zanetti, copresidenti PS Lugano

Le tre esperienze protagoniste dell’intervista citano a più riprese due aspetti centrali: la necessità di trovare un equilibrio con il lavoro (smart working, lavoro a percentuale ridotta, …) per potersi dedicare ai figli e la mancanza di spazi e luoghi per le famiglie.

Il primo tema si intreccia con la recente iniziativa popolare lanciata al PS Svizzero per asili nido a prezzi accessibili che chiede tre cose: che il costo per l’asilo nido impatti al massimo il 10% del reddito familiare, che ci siano sufficienti posti e che vi siano condizioni di lavoro adeguate per il personale. Quest’iniziativa è solo la punta dell’iceberg delle necessità che

permettono alle nuove famiglie di formarsi e crescere i propri figli in armonia con il lavoro senza dover spendere gran parte dello stipendio di uno dei genitori per garantirne l’accudimento durante gli orari di lavoro (e…no, non tutti hanno i nonni su cui contare!). A tal proposito, riteniamo che anche il Comune di Lugano si debba impegnare: i posti negli asili nido sono sufficienti? Il posto è garantito? Il costo è in linea con le disponibilità della famiglia? La situazione dei dipendenti è ottimale? E la questione si estende anche alla disponibilità e diffusione del servizio extrascolastico sul territorio.

Il tema relativo agli spazi e luoghi adatti alle famiglie si riscontra da vario tempo. Lugano è una Città con molto spazio verde ma questo non garantisce un’adeguata offerta di luoghi adatti alle famiglie: a livello urbano è necessario offrire anche strutture organizzate che invitano i genitori a passare del tempo di qualità e in sicurezza non solo con i propri figli ma anche con altre famiglie. Certamente le necessità variano a seconda delle fasce d’età; per esempio, per le famiglie con bambini più piccoli è di grande aiuto avere nelle immediate vicinanze un luogo di svago e incontro, mentre le famiglie con figli più grandi ricercano forse maggiormente la possibilità di mobilità e indipendenza per i propri figli.

A tenere vivo un Comune sono i suoi abitanti, i giovani, i meno giovani, le famiglie e i bambini. È quindi indispensabile una politica chiara in fatto di accesso ad alloggio, asili nido, spazi aggregativi. Il PS Lugano si è impegnato con mozioni ed emendamenti che purtroppo non sono sempre state accolte dalla maggioranza di centro destra. A partire da questa edizione del periodico vogliamo dimostrare che i passi da fare in ambito di politica familiare sono ancora molti!