Passata la tassa cantonale sul sacco, gli occhi sono puntati su Lugano, “il villaggio gallico in riva al Ceresio” come l’ha apostrofata il consigliere di Stato Claudio Zali, battuta che è risultata indigesta al collega di partito, Marco Borradori. Il Sindaco ha infatti rispedito le critiche al mittente, reputando non corretto apostrofare la città dandole della fuori legge.

Ha assicurato che “Lugano è pronta a fare la propria parte rilanciando il messaggio del 2014, che in pratica ricalca la decisione presa ieri dal Gran Consiglio.” Secondo il Sindaco fu il Consiglio comunale e non il Municipio a preferire una versione soft, illegale e annullata in sede ricorsuale dal Governo cantonale.

Il Sindaco ha pertanto la memoria molto corta e inganna i cittadini. Infatti la sua giunta sostenne palesemente la presa di posizione illegale della maggioranza della gestione. Si legge infatti nel verbale del Consiglio comunale del giugno 2015 che l’assessore leghista On. Foletti disse: “ ….. il Municipio si adegua agli emendamenti proposti dalla Commissione della Gestione. … Come anche il Sindaco ha detto in sede di incontro con la Commissione della Gestione, per il Municipio la soluzione migliore sarebbe stata quella di approvare il messaggio ed il nuovo regolamento così come proposto dal Municipio. Però siamo anche consapevoli che in politica occorre trovare dei compromessi (ndr: illegali?) quando le cose sono un po’ dibattute e contestate. Quindi per noi la proposta della maggioranza della Commissione della Gestione va bene. Il Sindaco, che così si espresse, rincarò la dose: “ … Con la Commissione della Gestione ci siamo incontrati alcune volte. …. Evidentemente siamo anche noi dei politici ed abbiamo capito, in Commissione della Gestione, come stavano le cose ed alla fine ci siamo chiariti e ci siamo anche messi a disposizione. …. La speranza è che questa sera comunque si possano trovare delle maggioranze importanti in modo tale da poterci permettere di andare a Bellinzona a difendere la soluzione che scaturirà questa sera dalle discussioni e dalle decisioni di questo Consiglio Comunale.”

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La maggioranza (33 voti favorevoli di Lega, PPD, PLR e UDC, fra cui molti avvocati o giuristi) fu facilmente trovata, in modo assolutamente irrispettoso della legalità e con il palese sostegno del Sindaco Borradori (anche lui avvocato). Solo 11 furono i voti contrari: dei consiglieri comunali socialisti, verdi e comunisti che pur di fare il loro lavoro nel rispetto delle leggi votate dai cittadini, si presero anche un pacco di insulti domenicali.

Mi ricordo molto bene l’intervento del capogruppo PS Martino Rossi, che indirizzandosi, quasi come fa il diligente maestro con gli allievi dei corsi pratici, chiese ai colleghi di consiglio comunale e al Municipio: “Che senso ha votare tasse sui rifiuti questa sera che saranno annullate domani dal Consiglio di Stato? Quindi vi prego davvero di pensarci prima di votare.” La maggioranza non ci pensò e non ci ripensò allora nemmeno il Sindaco Borradori. Lo fa oggi, dando ragione –non è mai troppo tardi- ai ricorsisti socialisti di Lugano e dichiarando che “(lui) Asterix non sarà della partita in caso di referendum contro Claudius Quintilius”. Chissà invece cosa faranno gli altri due assessori: Cacofonix e Miraculix?

 

di Marco Jermini, Consigliere Comunale PS Lugano

 

Immagini di Mike Atherton, https://www.flickr.com/photos/sizemore/2335320653, e Marcos Piccin, https://www.flickr.com/photos/marcospiccin/436447036