Largamente anticipata è infine giunta la notizia del decreto d’abbandono per i fatti dell’ex Macello. Non c’è quindi stupore. Ciò che sorprende è invece che è già partito il coro dei “voltiamo pagina” ma per noi non è ancora giunto il momento: restano aperte tante questioni, in sospeso molte domande ed emergono contraddizioni di ordine logico e politico.

Chiarire questi punti dovrà essere un dovere, così che chi ha sbagliato o non ha saputo gestire in modo opportuno e professionale la situazione si assuma la piena responsabilità. Questo dovrebbe interessare tutt3, poiché non riguarda solo l’ex-Macello, ma in generale come viene amministrata la cosa pubblica da coloro che ci rappresentano.

La parola dell’anno 2021 per il Municipio sarà “pasticciare”, ma non può essere accettabile che la vicenda venga chiusa così. È inammissibile che si concluda con un semplice “lo scopo era tutelare l’incolumità dei presenti”. È una scusante poco credibile che certamente non giustifica né quanto fatto né le modalità impiegate.

Concludiamo sostenendo fermamente che sarebbe intollerabile e scorretto nei confronti delle cittadine e dei cittadini se nessuno ci mettesse la faccia e si assumesse la responsabilità istituzionale e politica di questa triste (per noi per nulla archiviata) pagina di Lugano.

È solo ed esclusivamente una questione di rispetto verso le elettrici e gli elettori.

Tessa e Filippo, copresidenti PS Lugano