In un interessante articolo pubblicato sul C.d.T nella pagina “Lettere“ dell’ 8 aprile scorso, un lettore fa una dura critica ai Partiti , sostiene che sono tutti “ uguali “ e che di conseguenza al cittadino non resta che votare per le singole persone utilizzando la lista “ senza intestazione “. Ho riassunto qui la sua più dettagliata spiegazione, ma il sunto è questo. Rispetto questa opinione ma non la condivido, anche se ammetto che votare la lista “senza intestazione“ è comunque meglio che non votare del tutto! Posso capire che, anche alla luce di un evidente degrado del dibattito politico, molte persone sono sempre più tentate dal non votare uno o l’altro dei Partiti. Mi sembra però utile ricordare che la nascita e lo sviluppo dei Partiti è strettamente collegata alla nascita ed allo sviluppo delle società democratiche. Nel nostro sistema politico rappresentativo diamo appunto mandato ai Partiti e Movimenti politici nelle varie istanze, comunali, cantonali e federali, affinché diano voce alle nostre aspettative, alla nostra visione delle cose.

L’affermazione che i “Partiti sono tutti uguali “è smentita da quanto avviene nelle varie istanze politiche, credo sia sufficiente seguire una seduta del Parlamento federale, di un Gran Consiglio Cantonale, o di un Consiglio Comunale, per vedere come diverse sono le posizioni e le proposte sui vari temi, dall’ambiente, alla socialità, al traffico, alla cultura.

A mio avviso vi è però una domanda di fondo; perché i Partiti godono di sempre minore popolarità? Forse perché la democrazia è un po come l’aria… ci si accorge della sua importanza solo quando manca!
Ma vi è anche la graduale ma costante perdita di “ cultura civica e politica “ che attraversa la nostra società ; una smemoratezza riguardo al nostro passato storico e politico, una scarsa se non quasi nulla conoscenza di come è nata e cresciuta la nostra democrazia, di come sono nate e sviluppate le varie correnti di pensiero, quella cristiano-sociale, quella liberale, quella socialista, quella comunista, che hanno poi impregnato dei loro valori i vari Partiti apparsi sulla scena politica, dalla metà dell’Ottocento in poi.
Ai nostri giorni, accanto a queste storiche tendenze, si sono poi affermate altre visioni politiche, alcune centrate sulle crescenti preoccupazioni per l’ambiente (I Verdi) altre di stampo populista (Lega) che hanno arricchito (ma anche reso più confuso) il panorama politico.

La scelta di un Partito o di un Movimento è dunque più che mai ampia ed articolata; al cittadino il compito di informarsi, confrontare i programmi e l’operato dei diversi Partiti e dare il suo voto a chi meglio ritiene lo rappresenti. E il voto preferenziale permette poi di premiare singole persone che all’interno dei Partiti ci appaiono le più competenti e degne del mandato popolare.

Ettore Delorenzi