Informare la popolazione sui rischi delle piante invasive neofite

Lugano, 19 febbraio 2024

La palma di Fortune è una specie neofita invasiva. Perenne sempreverde di origine asiatica, questa pianta è molto diffusa nei nostri parchi e giardini, dai quali si è successivamente espansa nei boschi e in altri ambienti naturali a causa di alcune specie di uccelli che, ghiotti dei semi, li trasportano anche a grandi distanze.

La sua propagazione, sottolinea il Dipartimento del territorio, è nociva poiché riduce la biodiversità degli ecosistemi locali attraverso la «formazione di popolamenti monospecifici molto densi in concorrenza con la vegetazione indigena». Crea inoltre problemi alla funzione protettiva dei boschi facilitando l’erosione del suolo a causa delle sue radici piuttosto piccole e corte, che non permettono la stabilizzazione del terreno in profondità.

Inoltre, le fibre che ricoprono il fusto possono aumentare la forza degli incendi. Oltre alle palme altre specie neofite invasive stanno facendo danni al nostro territorio, basti pensare al poligono del Giappone che imperversa sui corsi d’acqua o all’Ailanto che generano costi di mantenimento importanti e rischiano di far perdere valore alle proprietà toccate.

Per evitare l’espansione nelle nostre foreste, ogni cittadino con una palma sulla sua proprietà secondo la legge (art. 15 dell’Ordinanza federale sull’emissione deliberata nell’ambiente OEDA) è tenuto a procedere con delle misure di contenimento delle palme. La misura più efficace anche a livello di costi è la rimozione della pianta tramite un taglio alla base e l’estirpazione delle giovani piantine cresciute nei dintorni.

Un’altra misura di contenimento è il taglio delle infiorescenze durante il mese di maggio prima della produzione dei frutti. I residui possono essere smaltiti nel compostaggio o con gli scarti vegetali (i semi maturi dell’anno precedente devono invece essere smaltiti con i Rifiuti Solidi Urbani). Questa operazione è da ripetere ogni anno e a dipendenza dell’altezza della palma può essere piuttosto onerosa.

Alcuni comuni del cantone hanno preso sul serio la tematica e fanno informazione attivamente per sensibilizzare i cittadini e renderli degli attori attivi/sentinelle del territorio, nel contenimento di questa specie.

Chiediamo al lodevole Municipio:

1. Il comune di Lugano cosa fa per lottare contro le palme e le altre piante invasive come il poligono del Giappone o l’ailanto? Che strategia viene usata?

2. Il comune è cosciente del suo ruolo fondamentale di gestione del territorio e di prossimità in questo tema? È saggio delegare la responsabilità al Cantone?

3. Alcuni comuni fanno informazione proattiva per rendere i cittadini attori attivi nel monitoraggio e nell’informazione, il comune di Lugano fa qualcosa? Se sì cosa? Se no ha intenzione di fare qualcosa?

4. I giardinieri comunali e di dipendenti comunali chi si occupano della gestione del verde, ad esempio del taglio scarpate lungo le strade, viene formato dalla città per riconoscere e gestire in modo adeguato le neofite invasive e a prevenirne l’insediamento?

5. È immaginabile pensare che gli agenti di prossimità, che percorrono regolarmente i quartieri, diventino degli attori nella lotta alle neofite invasive?

6. I cittadini magari non al corrente della minaccia possono essere invitati a procedere al taglio? Non si potrebbe procedere anche eventualmente a sollecitazioni/ controlli?

Cordiali Saluti

Carlo Zoppi, Laura Ferrario, Sara Beretta Piccoli, Dario Petrini

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