Sono da sempre cittadino di Lugano e ho appena ricevuto il materiale per le prossime elezioni comunali. Leggo i contributi dei vari candidati, gli opuscoli dei partiti, i giornali, guardo e ascolto i dibattitti in radio, sui social e in tv… insomma, al di là del mio essere candidato per il Consiglio comunale, faccio quello che posso per informarmi e quindi esprimere un voto consapevole. Oltre che, nel caso fossi eletto, per essere preparato al meglio per il prossimo triennio.

Ho così scoperto che nel mio Comune due sono i problemi urgenti e prioritari, di conseguenza al centro del dibattito politico: l’edificazione del nuovo stadio di calcio a Cornaredo, il futuro Polo sportivo e degli eventi, e l’occupazione da parte degli alternativi del Molino dell’ex macello pubblico.

Pensavo fossero altri quelli importanti e di maggior interesse per la gente (a braccio e senza la pretesa di essere esaustivo): l’aumento dei poveri – proprio recentemente certificato da uno studio –, il traffico e i trasporti pubblici, la desertificazione del centro – che si svuota oltre che di abitanti anche di uffici e negozi –, la pianificazione territoriale e l’ambiente, le misure post-COVID-19 per persone ed economia, l’offerta culturale, la formazione dei giovani, le mense scolastiche, l’integrazione dei quartieri periferici… Evidentemente mi sbagliavo.

Anche dell’aeroporto di Lugano-Agno, infrastruttura che fino a pochi mesi fa sembrava imprescindibile per la piazza economica e per la città tanto che, se fosse scomparsa, era stata vaticinata una catastrofe di dimensioni simil bibliche, non ne parla più nessuno.

Mi sono perciò chinato su questi due temi, trovando la conferma che della necessità di costruire un nuovo stadio si parla all’incirca da 20 anni, di trovare una soluzione all’occupazione dell’ex macello pure. Si parla, appunto, perché quanto a fare, palazzi a parte, a Lugano si è un po’ scarsi.

Scusate, ho un problema (e fors’anche qualcuno in più): capisco i tempi della politica, capisco che determinate scelte debbano essere meditate e ponderate con grande attenzione, capisco anche la necessità di trovare un vasto consenso per opere di sì grande valenza, ma 20 anni e oltre per non aver ancora deciso nulla non sono comunque un po’ tantini? Vale inoltre davvero la pena scannarsi per il luogo di ritrovo di quattro ragazzi un po’ alternativi e per quello in cui osservare comodamente seduti ventidue giovani in pantaloncini che rincorrono una palla? Davvero non credete che Lugano meriti qualcosa (forse qualcuno?) di meglio?

Rocco Bianchi, candidato sulla lista «Partito socialista – Partito comunista – GISO – Indipendenti» al Consiglio comunale di Lugano