di Tessa Prati, Partito Socialista

Immagina che un edificio abbandonato diventi uno spazio ricreativo, dove giovani e anziani possano partecipare a eventi e workshop o semplicemente stare insieme, chiacchierare. Immagina che una vecchia casa si trasformi in centro culturale, dove artisti possano esporre le proprie opere e incontri letterari o serate di cinema possano prendere vita.
Perché la proposta di riqualifica di edifici dismessi abbia veramente un senso, è indispensabile che l’ente pubblico si decida ad affidarli a chi le idee su come utilizzarli le ha. Affidare significa «mettere nelle mani di». Il Comune, come proprietario, dovrebbe mostrare un atteggiamento positivo verso chi vuole attivarsi per la comunità. Non contenuti e regole calati dall’alto, ma modalità di gestione concordate per ciò che riguarda la sicurezza e il rispetto: ampia libertà per questi luoghi che non sarebbero solo spazi fisici, ma fulcri di sperimentazione autodeterminata (nei limiti dei principi etici condivisi).

L’importanza di spazi di aggregazione va oltre la funzione ricreativa o culturale. L’aumento del disagio psicologico è evidente: solitudine, depressione e, soprattutto tra i giovani, disturbi alimentari, uso di sostanze, autolesionismo. Il trasferimento delle relazioni dal reale al virtuale, esploso con la pandemia di Covid-19, determina un crescente senso di solitudine, di mancanza di prospettive e punti di riferimento reali. In un mondo in cui sempre più persone si sentono isolate e distanti, creare spazi di incontro e socializzazione diventa un salvagente contro il senso di vuoto e la marginalizzazione. È un investimento nel benessere sociale, un impegno concreto per combattere il disagio in tutte le sue forme e creare una società più inclusiva, solidale e resiliente.

Villa Viarnetto, stabile HG Commericiale, Villa Costanza, Torre Enderlin, Ex-Scuole di Viganello. Certi edifici forse necessitano di importanti messe in sicurezza oppure purtroppo non sono più utilizzabili, ma altri invece sono quasi lì che aspettano. Si possono implementare programmi temporanei di utilizzo che consentano di sfruttare gli spazi prima che progetti di riqualificazione a lungo termine prendano il via. Eventi culturali, mercati temporanei, spazi per artisti e artigiani locali, attività ricreative ed educative. Alcuni edifici dismessi ma in buono stato come Villa Costanza o la Torre Enderlin, possono beneficiare di progetti più a lungo termine: spazi di co-working stimolanti per l’innovazione e l’imprenditorialità, spazi per laboratori artistici, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, concerti. Inoltre, i terreni attorno a questi edifici possono essere utilizzati per coltivare orti urbani, promuovendo la produzione alimentare locale e sostenibile e fornendo un’opportunità per la connessione con la natura e la promozione dello stile di vita sano.

Il Municipio dovrebbe mettere a concorso gli spazi chiedendo che progetti offrano al territorio e alle persone che lo vivono nuove prospettive, incorporando queste e altre idee creative nella pianificazione e nell’implementazione dei progetti di riqualificazione. Possiamo trasformare gli edifici dismessi in motori di crescita, vitalità e inclusione sociale nel nostro Comune.