Ieri sera il Consiglio comunale di Lugano ha accettato le modifiche migliorative al regolamento sociale espresse dalla Commissione delle petizioni dopo un lungo lavoro di mediazione in cui tutte le parti hanno avuto il tempo per esprimersi.

Il regolamento sociale è lo strumento principe dei comuni per definire i criteri di accesso agli aiuti e alle misure di sostegno per i cittadini in difficoltà. Anche se la cifra che la città spende ogni anno può sembrare importante non è molto rispetto ai costi sociali di un mondo sempre più competitivo ed esigente che lascia ai margini le persone che non ce la fanno a tenere il passo. È chiaro che la sfida sociale ed economica attuale è enorme e affrontarla richiederebbe un’azione combinata di tutti i livelli istituzionali, ognuno nel proprio ramo di competenze. I problemi strutturali e macroeconomici spettano a Confederazione e cantoni che dovrebbero occuparsi di salari, caro vita, costi dell’energia, affitti e cassa malati in maniera incisiva evitando gli stucchevoli teatrini politici che rischiano di far perdere la fiducia della popolazione nelle istituzioni e far montare l’esasperazione.

I comuni svolgono un importante ruolo di prossimità al cittadino offrendo i propri servizi di sostegno senza pretese di avere un impatto duraturo ma piuttosto una valenza sociale di primo intervento. Anche la Città di Lugano è sollecitata e lo sarà sempre più in futuro. Dagli ultimi consuntivi emerge che le persone gestite dagli assistenti sociali nel 2022 sono state 700, contro le 622 del 2021 (+ 12.5%). Circa il 13% sono famiglie. Da 164 colloqui di consulenza con i diversi servizi nel 2021 siamo passati a 477 nel 2022.

Bisogna esserne consapevoli e come comune sarà importante continuare ad investire nel personale, negli spazi di aggregazione per giovani e anziani, in servizi specializzati e costruire sinergie con gli attori presenti sul territorio. Pena dell’inazione politica sarebbe il consolidamento di sacche di povertà e di disagio che porterebbe a un aumento dell’irrequietezza generale che non può sfociare in niente di buono.

Il nuovo regolamento sociale è sicuramente un passo insufficiente da solo, ma comunque un passo nella giusta direzione. I prossimi dovranno sostenere il ceto medio quasi sempre escluso dalle misure di sostegno ma ci vorranno altri strumenti che al momento non esistono ancora e la volontà politica di dare delle risposte che al momento mancano.

Carlo Zoppi, Capogruppo PS/PC/FA